Apple dichiara: “I dati di Siri non sono mai stati venduti o utilizzati per il marketing”
Di recente, Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per chiudere una causa che l’accusava di aver registrato in modo “illegale e intenzionale” le interazioni degli utenti con Siri. Questo accordo ha dato origine a teorie complottistiche secondo cui Siri ascolterebbe gli utenti per scopi pubblicitari mirati, ma Apple ha fermamente smentito tali accuse, definendole infondate.
La controversia era nata nel 2019, quando un articolo del Guardian aveva rivelato che Apple utilizzava contrattisti esterni per valutare la qualità delle interazioni con Siri. Un whistleblower aveva dichiarato che tali lavoratori sentivano spesso conversazioni private degli utenti nell’ambito del loro lavoro.
In risposta alle accuse, Apple aveva chiarito che meno dell’1% delle attivazioni giornaliere di Siri veniva utilizzato per queste verifiche di qualità e che tali registrazioni duravano pochi secondi, erano protette da rigidi accordi di riservatezza e non erano associate agli ID Apple degli utenti.
In seguito, l’azienda aveva introdotto importanti modifiche alle politiche sulla privacy di Siri, annunciandole sul proprio sito ufficiale. Tra queste, la decisione di non conservare più le registrazioni delle interazioni con Siri come impostazione predefinita. Gli utenti potevano comunque scegliere di contribuire al miglioramento dell’assistente vocale consentendo l’uso dei propri audio. Inoltre, Apple aveva deciso di affidare l’ascolto dei campioni audio esclusivamente ai propri dipendenti, eliminando il coinvolgimento di contrattisti esterni. Inoltre, tutti i comandi attivati accidentalmente venivano eliminati rapidamente.
Con l’accordo raggiunto nel 2025, Apple ha ribadito che Siri non è mai stato utilizzato per creare profili di marketing né per vendere dati a terzi. In una dichiarazione ufficiale, un portavoce dell’azienda ha ribadito che Siri è stato progettato fin dall’inizio per proteggere la privacy degli utenti e che il caso è stato chiuso per evitare ulteriori contenziosi su pratiche già modificate nel 2019.
Apple ha anche precisato che le interazioni con Siri sono legate a un identificatore casuale, non riconducibile al profilo Apple, al numero di telefono o ad altre informazioni personali dell’utente. Dopo sei mesi, la cronologia delle richieste viene scollegata anche da tale identificatore. Alcune funzionalità di Siri, come la lettura dei messaggi non letti, vengono gestite direttamente sul dispositivo senza inviare dati ai server Apple.
L’azienda continua inoltre a migliorare Siri adottando tecnologie avanzate come il Private Cloud Compute, progettato per garantire la massima protezione dei dati degli utenti grazie alla sua infrastruttura basata sui chip Apple Silicon e aperta al controllo di esperti esterni.
Infine, Apple ha ricordato agli utenti che possono rivedere e cancellare manualmente le trascrizioni di Siri accedendo all’opzione “Cronologia di Siri e Dettatura” all’interno delle Impostazioni del proprio dispositivo.