Apple Intelligence, “meno Apple” potrebbe essere la mossa più intelligente di tutte
Il futuro di Siri potrebbe essere scritto da qualcun altro. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, Apple starebbe pensando di affidare l’intelligenza della prossima Siri direttamente ai modelli AI di OpenAI o Anthropic. Potrebbe sembrare un paradosso, ma questa mossa è molto più sensata di quanto si possa pensare.
Finora Apple ha costruito il suo successo partendo sempre dall’esperienza d’uso. L’integrazione tra hardware e software ha permesso di creare dispositivi semplici, immediati e perfetti per milioni di utenti. Ma nel mondo dell’intelligenza artificiale la situazione si complica. Oggi, OpenAI, Google, Anthropic e altri stanno ottenendo risultati impressionanti, mentre l’evoluzione di Apple Intelligence e Siri procede più lentamente del previsto.
Apple potrebbe affidare Siri a OpenAI o Anthropic: la svolta sull’AI interna è lontana
1 Lug 2025
La società di Cupertino avrebbe voluto lanciare una versione di Siri finalmente all’altezza di ChatGPT o Gemini, ma i ritardi interni sono stati evidenti. Non sorprende, quindi, che in questo momento la scelta più intelligente sembri proprio quella di collaborare con chi, nel campo dell’intelligenza artificiale, è già all’avanguardia.
Avere OpenAI o Anthropic dietro le quinte di Siri significherebbe offrire agli utenti di iPhone, iPad e Mac le tecnologie più avanzate, senza mai rinunciare all’esperienza utente premium che Apple ha sempre garantito. Nel frattempo, gli ingegneri interni potranno continuare a lavorare alle proprie soluzioni, con la possibilità di fare il grande salto quando saranno davvero pronte. È già successo con le mappe, i modem e molte altre tecnologie chiave.
Per Apple, il vero vantaggio è trasformare innovazioni complesse in prodotti semplici e irresistibili. Integrare oggi le AI di altri, offrendo il massimo e senza restare indietro mentre la concorrenza fissa nuovi standard, vuol dire usare le AI di altri oggi, integrandole perfettamente in tutto l’ecosistema.
Allo stesso tempo, Apple non dovrà affrettarsi a lanciare un’AI che non sia ancora all’altezza. È meglio prendersi il tempo necessario e offrire comunque il meglio che c’è. La storia insegna che, quando è pronta, la società fa il salto e lascia la concorrenza a inseguire.
Il rischio più grande, invece, sarebbe quello di restare spettatori di una rivoluzione che si sta giocando al di fuori di Apple Park.
Se si vuole davvero offrire la migliore esperienza AI oggi, è meglio integrare la tecnologia migliore, anche se non proviene dai laboratori di Cupertino, e continuare a innovare in segreto. Meglio rischiare di dipendere (per un po’) da un partner esterno che restare a guardare gli altri prendersi tutto il futuro.
Cosa ne pensi? Preferiresti un’AI “firmata Apple”, anche se in ritardo, o la mossa strategica di puntare subito su OpenAI o Anthropic?