Apple e la bufera dei titoli delle notizie generati dall’intelligenza artificiale
Apple è sotto accusa dopo che la sua nuova funzione di riepilogo delle notifiche basata sull’intelligenza artificiale ha generato titoli errati, causando un vero e proprio caso mediatico. L’organizzazione per la libertà di stampa Reporters Without Borders (RSF) ha richiesto la disattivazione del sistema, introdotto con iOS 18.2, in quanto incapace di produrre informazioni affidabili.
Il motivo di questa richiesta è legato a un episodio recente che ha coinvolto la funzione “Apple Intelligence”. Il sistema ha creato un titolo fuorviante riguardante Luigi Mangione, sospettato di omicidio, suggerendo erroneamente che si fosse tolto la vita. La notizia, attribuita falsamente alla BBC, è completamente infondata: Mangione si trova attualmente in detenzione presso il carcere di massima sicurezza di Huntingdon, in Pennsylvania, accusato dell’omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di un’azienda assicurativa.
La BBC, coinvolta senza consenso nell’episodio, ha presentato un reclamo ufficiale ad Apple. Secondo RSF, questo caso evidenzia quanto i sistemi di intelligenza artificiale generativa non siano ancora sufficientemente maturi per gestire informazioni destinate al pubblico. Vincent Berthier, responsabile del settore tecnologia e giornalismo dell’organizzazione, ha dichiarato che l’affidabilità delle informazioni non può essere lasciata al “lancio di un dado”, definendo questi errori “un pericolo per il diritto delle persone a ricevere informazioni corrette”.
Non si tratta di un caso isolato. Anche il New York Times ha segnalato un problema simile: il sistema di Apple aveva sintetizzato erroneamente una notizia riguardante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che fosse stato arrestato. In realtà, l’articolo originale faceva riferimento a un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale.
La funzione, progettata per ridurre il sovraccarico di notifiche, è attiva di default sui dispositivi più recenti, come gli iPhone 15 Pro, gli iPhone 16 e alcuni iPad e Mac aggiornati all’ultima versione del sistema operativo. Gli utenti possono però disattivarla manualmente tramite le impostazioni del dispositivo.
Ad oggi, Apple non ha ancora commentato la controversia né ha indicato se apporterà modifiche o rimuoverà la funzione.