Telegram aumenta la condivisione dei dati con le autorità dopo l’arresto di Pavel Durov

Telegram aumenta la condivisione dei dati con le autorità dopo l’arresto di Pavel Durov

Telegram, una delle piattaforme di messaggistica più popolari al mondo, ha registrato un incremento significativo nella condivisione di dati degli utenti con le autorità durante il 2024, come evidenziato nel suo ultimo rapporto di trasparenza. Questo cambiamento rappresenta una svolta significativa per una piattaforma che si è sempre contraddistinta per la sua rigorosa tutela della privacy.

Secondo il rapporto, Telegram ha accolto 900 richieste di dati provenienti dagli Stati Uniti, coinvolgendo oltre 2.250 utenti. In India, le richieste soddisfatte hanno superato le 14.600, coinvolgendo un totale di 23.535 account. Anche in Italia si è registrato un aumento, con 158 richieste accolte per 419 utenti coinvolti. Questi numeri rappresentano un considerevole aumento rispetto al passato, quando fino a settembre 2024 erano state soddisfatte solo 14 richieste a livello globale.

Il cambiamento di rotta della piattaforma risale a settembre 2024, quando Telegram ha annunciato una nuova politica di collaborazione con le autorità, impegnandosi a fornire su richiesta indirizzi IP e numeri di telefono per combattere l’abuso della funzione “Telegram Search”. La situazione si è ulteriormente evoluta dopo l’arresto del fondatore Pavel Durov in Francia, avvenuto ad agosto 2024. Durov è stato accusato di complicità in crimini informatici, distribuzione di materiale illegale e mancata collaborazione con le autorità.

Dopo l’arresto di Durov, Telegram ha esteso le circostanze in cui condivide i dati degli utenti. Se in precedenza la piattaforma si limitava a collaborare solo nei casi di terrorismo, ora include anche indagini su frodi online, abuso informatico e vendita di beni illegali. Ogni richiesta viene documentata e pubblicata nei rapporti di trasparenza trimestrali, disponibili tramite un canale Telegram dedicato.

La nuova politica è chiarita nella Sezione 8.3 della Informativa sulla privacy, che recita:

“Se Telegram riceve un ordine valido dalle autorità giudiziarie competenti che conferma che sei sospettato di essere coinvolto in un caso che viola i Termini di servizio di Telegram, effettueremo un’analisi legale della richiesta e potremmo divulgare il tuo indirizzo IP e il tuo numero di telefono alle autorità competenti.”

Questa decisione ha suscitato reazioni opposte: da un lato, le autorità governative apprezzano la maggiore collaborazione per contrastare i crimini gravi; dall’altro, attivisti e sostenitori della privacy temono che questa politica possa esporre gli utenti a rischi, specialmente nei paesi con regimi autoritari.

Telegram ha annunciato che pubblicherà un rapporto annuale specifico relativo al Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea entro gennaio 2025. Il DSA impone alle piattaforme digitali di assumersi maggiori responsabilità nella gestione di contenuti illegali e richieste governative, aumentando la pressione sulla trasparenza delle aziende. Inoltre, il prossimo aggiornamento complessivo dei rapporti di trasparenza di Telegram è atteso per aprile 2025.

Gli utenti interessati possono accedere ai rapporti di trasparenza tramite il bot “Transparency Reports“, che offre dati specifici per regione. Tuttavia, alcuni critici sostengono che limitare l’accesso ai rapporti sulla base della località possa compromettere l’efficacia delle misure di trasparenza.

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